i capanni per “fare la Street”…

…certo, per nascondersi e “passare inosservati”.
Era la boutade di un sagace buontempone, tempo fa, in un luogo di ritrovo virtuale dove c`era da scommetterci che qualcuno ci avrebbe creduto, e così avvenne.
M’è tornato alla mente giorni fa quando ho incontrato questo paparazzo alieno:

IMG01013-20131227-1454 (1)Qualcuno dicono che ci creda ancora e insomma c’è chi si tormenta per capire come poter mettersi al riparo dagli sguardi mentre punta lo zoommone, dimostrazione casomai ce ne fosse bisogno dell’ancestrale istinto predatorio ma anche di una socialità atrofizzata tra chi più é avvezzo al virtuale.
É anche la dimostrazione che sguazzare nei forum e pescare solo lì le idee e i buoni propositi evitando invece accuratamente la lettura di buoni libri – dei maestri del genere in questo caso, e delle loro Fotografie – può sembrare dinamico e moderno ma apre le porte al fascino avariato delle scorciatoie e delle mode da seguire intruppati, come questa della “street” che ormai ha la meglio anche sui tramonti infuocati (non entreremo qui nel merito di cosa sia poi la street, categorizzazione che già a Winogrand stava scomoda e che oggi è un guazzabuglio dove ci si ficca di tutto tanto che a qualcuno vien l`orticaria e ne sconfessa l`esistenza).

Avrei voluto accompagnare queste righe leggere di inizio agosto con un link a Erich Salomon come auspicio di sagacia e invisibilità ma non m`è riuscito di trovarne di buoni.

Ripiego e vi propongo quattro minuti del “coraggio spocchioso” di Bruce Gilden, non per emularlo (l’arroganza non è necessaria e quando è posticcia non paga) ma come spunto di riflessione e… e fate delle buone vacanze!

Alberto Baffa

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