PAM

E’ mia consuetudine linkare su queste pagine libri che parlino  di fotografia: interessanti, riflessivi, intriganti… a volte  chicche  poco conosciute,  a volte best seller.

Da molto non segnalo nulla: eppure ho letto nel frattempo un sacco di libri, compresi quelli più  pubblicizzati e sull’onda del web.  Invero, non trovato niente di veramente  interessante, che valesse , senza dubbio,  il costo  dell’acquisto da parte dell’appassionato.  E siccome mi sento di indicare solo ciò che merita,  tralasciando silenziosamente il resto (chi sono io per affossare chi?) ecco spiegato  l’oblio.

Rompo oggi il digiuno ricordando  “Obiettivo ambiguo” di Ferdinando Scianna.

Uscito l’anno scorso, è la riedizione – arricchita –  del primo volume  risalente al 2001.

“Quasi sempre questi articoli sono stati occasione per chiarire a me stesso come cambiavano o si confermavano le mie opinioni, per definire il giudizio sul lavoro degli altri, per cercare di capire il mio. Tutto, diceva Savinio, prima o poi finisce in un libro. Spero che questo incontri qualcuno che non lo consideri inutile.”

La prima parte del libro presenta scritti su  questioni di ampio respiro,  dove – fra una considerazione e l’altra – è possibile  tracciare meglio il pensiero dell’autore (e – aggiungo per chi non lo conoscesse – scoprire quanto è  tosto:   non capita tutti i giorni di incontrare  un fotografo di tale bravura e con uno skill culturale  che gli permetta  di inquadrare  non banalmente lavori e opinioni altrui…).

La seconda parte è  dedicata  ad altri fotografi, italiani e stranieri, noti e meno noti.  Ed il nostro è un vero fiume  di sincerità, di ricordi, di apprezzamenti ma anche di stroncature:  “Tizio sarebbe anche un ottimo fotografo, se non fosse che…” PAM,   ecco la legnata, pacata  ma che non lascia scampo, quanto meno partendo dal suo personale modo di intendere la fotografia;  “  Caio sarebbe uno dei migliori, se non fosse che ultimamente si sia messo a fare…” PAM, e così’ via,  una fucilata dietro l’altra… ma affettuose, paterne quasi.  Da vecchio saggio.

E  scopriamo perché  L’ultimo New York di Klein non ha niente a che vedere con la prima edizione,  perché  alcuni pasticci di Fontana  è meglio dimenticarseli,  quali sirene stanno incantando fotografi formati e navigati verso lidi inconcludenti…

Gli articoli sono a volte recenti, a volte decisamente datati.  Ma poco importa, sono i concetti che contano.

Una antologia sanguigna e riflessiva al tempo stesso,  dove un autore tutto d’un pezzo dagli occhi chiari come il ghiaccio espone,  forte del suo background,  ciò che è stato e che sta accadendo, aneddoti e  ragionamenti: una supervisione  che solo  una lunga esperienza  ad alto livello può consentire.

Da leggere e conservare.

 

Giuseppe Pagano

(fotografia di apertura tratta da i-mag.info)

6 pensieri su “PAM

  1. Le sirene giocano sempre brutti scherzi coi loro canti. Amiche dei pifferai magici, lasciano a loro gli appassionati di primo pelo e cercano di incantare i navigatori …navigati.
    Gran bella segnalazione pre-estiva Giuseppe, grazie.

  2. Confermo tutto quanto detto…mazzate comprese: uno dei miei preferiti e il carattere “antologico” ne permette una lettura prolungata nel tempo

    Non essendo “casa” mia chiedo se possibile segnalare qualche lettura che ritengo interessante

    • Ciao Massimiliano, e grazie per il passaggio. Più volte, sul blog e in altre sedi, abbiamo compilato liste di libri… imprescindibili (se si può usare questo termine). Come puoi ben intuire questi elenchi per loro natura non possono mai essere completi… per cui, se hai da proporre, accodati a questo post tranquillamente: qualche centinaio di appassionati ci legge regolarmente, e sarà un beneficio per tutti!
      Grazie ancora, ciao!

      • Un libro che mi piace suggerire è “Le cinque vite di Lisetta Carmi”. Per me leggendo la “vita fotografica” si capisce di più sulla concerned photography di quanto si farebbe partecipando a un seminario di qualche famoso “concerned photographer”…
        Just my € 0,02
        Max

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